Il Committee on Safety of Medicines inglese e l'Agenzia Italiana per il Farmaco hanno comunicato la decisione della Merck Sharp & Dohme di ritirare volontariamente dal mercato mondiale tutti i farmaci a base di rofecoxib. Tutti i comitati etici inoltre, devono interrompere le sperimentazioni in corso con questo farmaco, appartenente alla classe dei COX2-inibitori.
La decisione della ditta si basa su nuovi dati emersi da uno studio clinico multicentrico, prospettico randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo (noto come APPROVe - Adenomatous Polyp Prevention on Vioxx), iniziato nel 2000 su 2600 pazienti per determinare gli effetti di un trattamento di tre anni con rofecoxib sulle recidive di polipi neoplastici del grosso intestino in pazienti con storia di adenoma colorettale.
In questo studio, anticipatamente sospeso, 25 pazienti trattati con placebo e 45 pazienti trattati con Vioxx 25 mg hanno presentato un evento trombotico grave confermato (eventi cardiovascolari non fatali, come infarti ed ictus). Il tasso di eventi è risultato di circa 3 /400 pazienti /anno per il placebo e di circa 6/400 pazienti /anno per i pazienti in trattamento con Vioxx, pari ad un aumento assoluto del rischio di 3 casi aggiuntivi ogni 400 pazienti/anno di trattamento. Tale differenza si è manifestata solo dopo 18 mesi di trattamento continuativo .
Il provvedimento si estende anche a tutte altre specialità in commercio in Italia contenenti lo stesso principio attivo (Dolcoxx, Coxxil, Dolostop, Aroflex, Mirax) in tutte le confezioni e dosaggi, tutti prodotti che hanno come indicazione il trattamento sintomatico dell'artrosi e dell'artrite reumatoide nell'adulto.
I pazienti in trattamento con le specialità medicinali contenenti rofecoxib devono interrompere il trattamento e contattare il proprio medico, per individuare una possibile alternativa terapeutica.
Al fine di fornire a tutti i cittadini e a tutti gli operatori sanitari un'informazione corretta e aggiornata sul ritiro del rofecoxib, l'Agenzia Italiana per il Farmaco ha messo a disposizione il numero verde 800571661.
Il bollettino si è occupato ripetutamente del problema della sicurezza cardiovascolare dei COX2-inibitori, sottolineando già a metà 2002 quando venne presentata questa classe di farmaci, la preoccupazione destata dal loro potenziale effetto protrombotico.
Inoltre, a distanza di un anno , ritornando sull'argomento avevamo concluso:
".........nei pazienti con malattie cardiovascolari appare prudente non impiegare i COX-2 inibitori sia per le incertezze esistenti sulla loro sicurezza sia per l'uso concomitante di aspirina a basso dosaggio che essi spesso fanno, che annulla il potenziale beneficio di questi farmaci.
L'impiego così diffuso dei COX-2 inibitori non è giustificato dai dati a nostra disposizione e in larga parte è il risultato di una brillante operazione promozionale. Il messaggio è stato molto semplice e convincente: l'inibizione della isoforma COX-1 è l'unica causa degli effetti avversi gastrointestinali (il dogma COX-1), mentre il blocco della sola COX-2 conferisce ai farmaci una minore tossicità gastrointestinale (il dogma-COX-2). Purtroppo questi dogmi non hanno trovato piena conferma né nei risultati degli studi clinici né in quelli di numerosi studi sperimentali. Tutto ciò giustifica un impiego prudente e contenuto di tutti i FANS, in particolare dei COX-2 inibitori in attesa che la ricerca clinica possa chiarire i dubbi rilevanti esistenti su questi nuovi farmaci!" .
Un recente commento sulla vicenda "rofecoxib" pubblicato sul New England Journal of Medicine conclude che, ora, l'onere della prova spetta a chi afferma che solo il rofecoxib è gravato da un aumentato rischio cardiovascolare e che non su tratta di un effetto di classe.
Nel frattempo però è bene ricordare che "l'assenza di evidenza non significa evidenza di assenza".
Per chi desiderassi approfondire l'argomento, segnaliamo alcuni fra i moltissimi articoli pubblicati sulle principali riviste scientifiche che hanno analizzato la vicenda "rifecoxib" sotto molteplici punti di vista.
-Topol EJ. Failing the public health--rofecoxib, Merck, and the FDA. N Engl J Med 2004; 351:1707-9.
-Fitzgerald GA. Coxibs and cardiovascular disease. N Engl J Med 2004; 351:1709-11.
- Juni P et al. Risk of cardiovascular events and rofecoxib: cumulative meta-analysis. Lancet 2004; 364: 2021-9.
- Oakley G Jr. Lessons from the withdrawal of rofecoxib: Observational studies should not be forgotten. BMJ2004; 329:1342.
- Oberholzer-Gee F et al. Merck's recall of rofecoxib--a strategic perspective. N Engl J Med 2004; 351:2147-9.
- Langton PE et al. Cardiovascular safety of rofecoxib (Vioxx): lessons learned and unanswered questions. Med J Aust 2004; 181: 524-5.
- Lenzer J. US government agency to investigate FDA over rofecoxib. BMJ 2004; 329: 935.
- Dieppe PA et al. Lessons from the withdrawal of rofecoxib. BMJ 2004; 329: 867-8.V