Tra il 2000, anno di autorizzazione all'immissione in commercio dei vaccini esavalenti Hexavac ed Infanrix Hexa (associazione di vaccino antidifterico, antitetanico, antipertussico acellulare, antipolio inattivato, antiepatite B ricombinante ed antiHaemophilus influenzae di tipo b, coniugato, adiuvato), e l'inizio del 2003, nell'ambito dei normali programmi di sorveglianza postmarketing sono stati segnalati all'EMEA 5 casi di morti improvvise inspiegabili (Sudden Unexpected Death, SUD) verificatesi in bambini entro 24 ore dalla somministrazione di tali vaccini. Quattro segnalazioni provengono da Germania e Austria e riguardano eventi verificatisi in seguito alla somministrazione della quarta dose del vaccino nel secondo anno di vita, secondo lo schema che prevede la somministrazione delle prime 3 dosi del vaccino entro il primo anno del bambino, ad almeno 1 mese di distanza l'una dall'altra, a partire dal secondo mese, e di una dose di richiamo tra il 12° e il 18° mese di età (vedi scheda tecnica della specialità Hexavac). Un primo pronunciamento dell'EMEA, che risale al 28 aprile del 2003, aveva concluso che non vi erano dati sufficienti a stabilire un nesso causa-effetto tra i 2 eventi (vaccinazione e morte) e che i benefici per la popolazione generale, e per i bambini in particolare, associati all'uso dei vaccini, inclusi quelli esavalenti, superavano largamente i rischi potenziali di effetti avversi; pertanto non era giustificato alcun cambiamento relativo alle condizioni di impiego di Hexavac edInfanrix Hexa. Si ribadiva la raccomandazione ai sanitari di seguire attentamente i pazienti sottoposti a vaccinazione.
In data 1 dicembre 2003 l'EMEA, in seguito ad un'attenta rianalisi delle segnalazioni pervenute e all'assenza di ulteriori segnalazioni, ha diffuso un "public statement" in cui riafferma che, sulla base delle attuali conoscenze, non è possibile stabilire alcun nesso causale tra i casi di SUD segnalati e i vaccini esavalenti e che, pertanto, i vaccini Hexavac ed Infanrix Hexa non vedono modificato il loro profilo beneficio/rischio e possono essere utilizzati secondo gli schemi vaccinali stabiliti a livello delle singole nazioni.
In Italia non viene prevista la quarta dose durante il secondo anno di età del bambino: lo schema vaccinale raccomandato dal Ministero della Salute prevede, nel primo anno di vita, le 6 vaccinazioni da effettuarsi al 3°, 5° e 12° mese di età. Il vaccino esavalente rappresenta una alternativa ai vaccini tradizionali.