Le schede tecniche delle specialità a base di ceftriaxone sono state aggiornate, recependo nuovi dati sulla sicurezza del farmaco.
Il decesso di un neonato in seguito alla somministrazione di ceftriaxone e gluconato di calcio per via endovenosa, aveva indotto nel 2002 le autorità sanitarie francesi ad avviare un programma di sorveglianza sul farmaco. Già nel 1996, nello stesso paese, in seguito alla somministrazione di ceftriaxone in soluzione di gluconato di calcio, erano state segnalate gravi reazioni in neonati e bambini prematuri, per la formazione di un precipitato cristallino a livello polmonare e/o renale. I dati ora disponibili indicano che la precipitazione di sali di calcio e ceftriaxone è associata nel neonato a reazioni gravi, in alcuni casi letali, e a litiasi renale e biliare, soprattutto in età pediatrica. I principali fattori di rischio nel neonato sono un basso volume sanguigno (80ml/kg), un'emivita dell'antibiotico 3-4 volte superiore rispetto a quella dell'adulto e la necessità nel prematuro di un'infusione continua di gluconato di calcio.
Il ceftriaxone pertanto è ora controindicato nei bambini nati a termine e prematuri iperbilirubinemici o che necessitano di una supplementazione di calcio; inoltre, le soluzioni dell'antibiotico non devono essere miscelate con soluzioni di sali di calcio. Se è necessario somministrare in concomitanza ceftriaxone e sali di calcio, i farmaci devono essere infusi separatamente e i sali di calcio non devono essere somministrati nelle 48 ore che seguono l'ultima dose di ceftriaxone.
Data di redazione 06/2007