Le lacrime costituiscono un fluido essenziale per mantenere l'occhio in buona salute. Sono costituite per il 90% da acqua, in cui sono disciolti elettroliti ed enzimi, che viene secreta dalle ghiandole lacrimali, trasportata sulla superficie dell'occhio da 10-12 dotti escretori e distribuita dalle palpebre con l'ammiccamento. Il rimanente 10% è formato da lipidi, prodotti dalle ghiandole del Meibonio, e mucina secreta dalla congiuntiva, entrambi componenti importanti per mantenere la stabilità del film lacrimale. La funzione principale delle lacrime è quella di lubrificare la superficie oculare ma servono anche per allontanare dall'occhio eventuali corpi estranei e per proteggerlo grazie a intrinseche proprietà antibatteriche.
Le lacrime vengono costantemente prodotte e rimosse attraverso il dotto nasolacrimale. In presenza di scarsa o alterata secrezione lacrimale, la congiuntiva si secca e l'occhio si arrossa e brucia; il paziente può riferire anche prurito o sensazione di corpo estraneo; se il problema si protrae nel tempo può portare alla formazione di lesioni della cornea. Fotofobia e blefarospasmo sono sintomi che spesso accompagnano la secchezza oculare.
Cause
L'alterazione del liquido lacrimale ha cause diverse che interessano i suoi singoli componenti. Infatti può essere dovuta ad insufficiente secrezione di acqua (come nel caso della keratocongiuntivite secca o nella sindrome di Sjögren), a carente secrezione lipidica ad opera delle ghiandole di Meibonio (come nella blefarite) o a una ridotta produzione di mucina (come accade nella sindrome di Stevens-Johnson). La secchezza oculare può essere anche una manifestazione della rosacea e dell'artrite reumatoide. In alcune donne in menopausa è una conseguenza della carenza di estrogeni. Anche difficoltà nell'ammiccamento o anomalie anatomiche possono comportare alterazioni del film lacrimale. In questi ultimi anni si è assistito ad un notevole incremento dei casi di xeroftalmia derivante da particolari condizioni ambientali o professionali che andranno sempre verificate. Infine, come nel caso della xerostomia, alcune classi di farmaci (diuretici, antidepressivi e beta-bloccanti) possono annoverare la secchezza oculare fra i loro effetti indesiderati. La xeroftalmia da deficit di vitamina A è un problema che interessa soprattutto i Paesi in via di sviluppo.
Trattamento
In molti casi il disturbo scompare risolvendo il problema di base. La presenza di sintomi concomitanti come secchezza alla bocca, dolori articolari, disfagia, dispareunia, manifestazioni dermatologiche può orientare gli eventuali approfondimenti diagnostici. Il trattamento, sia temporaneo in attesa di una diagnosi, che cronico, si limita alla somministrazione di lubrificanti artificiali, comunemente chiamati sostituti lacrimali [(es. Lacrimalfa, Lacribase), disponibili anche in gel (es. Lacrinorm gel, Siccafluid gel, quest'ultimo erogabile a carico del SSN) più adatti per la somministrazione serale prima di coricarsi perché possono offuscare la vista]. E' indispensabile ricordare al paziente che la somministrazione va effettuata ad intervalli regolari (normalmente 4 volte al giorno nei casi più lievi fino a una volta ogni 15-30 minuti nei casi più gravi) e non solo quando si comincia ad avvertire la sensazione di fastidio. In caso di somministrazione frequente va data la preferenza a prodotti monodose che sono privi di conservanti (es. Dacriosol). Gli inserti oculari (Lacrisert) che consentivano di avviare all'inconveniente di una somministrazione frequente, non sono più in commercio. Nei casi più gravi può essere necessario ricorrere alla chiusura (temporanea o permanente) del condotto di drenaggio. Evitare di esporsi al vento o di stare in ambienti troppo caldi e secchi può contribuire ad alleviare il fastidio.
Bibliografia
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Data di Redazione 02/2003