Gli anticoagulanti, per i loro effetti sull'emostasi, possono aumentare il rischio di sanguinamento. Il timore di un sanguinamento importante durante e dopo le procedure dentarie (es. estrazioni, chirurgia periodontale) induce spesso i pazienti ad esporre al farmacista il dubbio se sospenderli o no in occasione di queste procedure. Ecco alcune indicazioni utili per la gestione "domiciliare" della ferita.
Sulla necessità di interrompere o meno il trattamento anticoagulante in occasione di procedure dentarie si è a lungo dibattuto: se, infatti, da un lato la sospensione della terapia riduce il rischio di sanguinamento, per contro espone il paziente ad un incremento del rischio di complicanze tromboemboliche. Per sanguinamento clinicamente significativo si intende un sanguinamento che duri almeno 12 ore, induca il paziente a ricontattare l'ambulatorio dentistico o a rivolgersi al Pronto Soccorso, causi la formazione di una ecchimosi estesa o richieda una trasfusione.Si tratta di un'evenienza poco frequente in seguito all'estrazione di un dente e, in ogni caso, potrebbe presentarsi anche in pazienti con un'emostasi normale, perché il cavo orale è riccamente vascolarizzato ed, inoltre, la saliva contiene sostanze con attività fibrinolitica. In base ai dati disponibili, per i pazienti in trattamento anticoagulante il rischio di sanguinamento significativo, non controllabile mediante misure emostatiche locali, in seguito a semplici interventi ambulatoriali quali l'estrazione di un dente, appare modesto, oscillando tra lo 0% e il 2%, e non giustifica la sospensione del farmaco nel periodo perioperatorio.
Quali pazienti?
Vi è ormai consenso generale nell'affermare che anche i pazienti"scoagulati"possono essere gestiti in tutta sicurezza nella pratica dentistica ambulatoriale, a condizione che abbiano un INR stabilizzato e compreso nel range terapeutico (2,0-4,0) e che vengano adottate opportune misure precauzionali. Una misurazione di controllo dell'INR dovrebbe essere effettuata idealmente 24 ore prima dell'intervento ma nei pazienti con un INR stabile può essere sufficiente il valore ottenuto 72 ore prima. Si può, quindi, pianificare l'intervento in modo che coincida con la misurazione routinaria o chiedere che questa venga anticipata.Qualora venga riscontrato un valore diverso da quello abituale è opportuno un rinvio sino a quando il paziente non risulterà di nuovo stabilizzato.
Per aiutare la formazione di un coagulo stabile e ridurre il rischio di risanguinamento nel postoperatorio, è consigliabile:
E i pazienti in trattamento con antiaggreganti?
Gli studi che hanno valutato gli effetti dell'aspirina somministrata a dosi antiaggreganti (100mg/die) sul sanguinamento in seguito ad estrazione dentaria non hanno evidenziato alcun aumento del rischio di complicanze emorragiche. Anche in questi pazienti, quindi, l'intervento non richiede la sospensione preventiva del farmaco.
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Informazioni sui Farmaci, Anno 2011, n. 5-6