Il latte materno contiene, nella giusta proporzione, tutte le sostanze necessarie per lo sviluppo del neonato nei primi 6 mesi di vita e rappresenta l'alimento ideale per la sua salute e la sua crescita. Nei rari casi in cui la mamma non può allattare, non resta che ricorrere ai latti artificiali.
Le formulazioni in commercio sono numerose e con differenze di costo rilevanti. L'elevato costo del latte artificiale è stato oggetto nel corso degli anni di numerose polemiche e contestazioni a livello nazionale provenienti in particolare dalle varie associazioni di consumatori. Nonostante siano ora disponibili sul mercato alcuni latti a prezzo più contenuto, nel nostro paese, mediamente i latti per la prima infanzia hanno comunque un costo molto più alto rispetto agli altri paesi europei. Le ditte produttrici giustificano il costo maggiore con la presenza di nutrienti speciali che dovrebbero assicurare quel "qualcosa in più" in termini di sviluppo del neonato. Ma è vero?
Tutti i latti in commercio contengono proteine, zuccheri e grassi in quantità bilanciate, vitamine e sali minerali. Qualità nutrizionale e sicurezza sono garantite dalla rispondenza ai requisiti fissati dalla normativa, italiana ed europea, che stabilisce quali nutrienti devono/possono entrare nella composizione del latte artificiale ed in quali percentuali, per soddisfare il fabbisogno alimentare del bambino. I latti che servono per la nutrizione del bambino nei primi 4-6 mesi di vita sono contraddistinti dal numero 1, mentre i latti di proseguimento destinati ai lattanti dai 6 ai 12 mesi dal numero 2. Tranne alcuni latti "speciali", formulati appositamente per bambini con allergia alle proteine del latte di mucca (latte vaccino), che contengono proteine di soia, tutti i latti artificiali sono ottenuti a partire dal latte di mucca. Per rendere la sua composizione quanto più simile a quella del latte materno, il latte vaccino viene modificato tramite una riduzione del contenuto proteico, la sostituzione della panna (la parte grassa) con una miscela di grassi di origine animale e vegetale, un aumento degli zuccheri (in particolare lattosio), di aminoacidi (i componenti delle proteine), vitamine e sali minerali. Alcune preparazioni (definite "terapeutiche" o "speciali") sono destinate ai pochi lattanti con particolari esigenze, che richiedono un'alimentazione ad hoc; si differenziano per il tipo di proteine e zuccheri presenti nella loro composizione o per l'aggiunta di addensanti. Si tratta per es. dei latti ipoallergenici (H.A.) che contengono proteine frammentate in composti più semplici che avrebbero lo scopo di diminuire il rischio di reazioni allergiche, e dei latti antirigurgito (A.R.) nei quali vengono aggiunti addensanti (es. farina di semi di carruba) che ne aumentano la consistenza. In questi casi il pediatra, in relazione al problema specifico, indicherà l'alimento più opportuno da utilizzare per un periodo più o meno lungo di tempo. Per tutti gli altri bambini, le formule standard in commercio si equivalgono.
Oltre ai nutrienti essenziali, i latti vengono spesso addizionati con sostanze che avrebbero il compito di renderli ancora più simili al latte materno e per le quali vengono vantati effetti benefici. Gli acidi grassi poliinsaturia catena lunga (LC-PUFA), in particolare l'acido docosaesaenoico (DHA) e l'acido arachidonico (AA), sono presenti nella frazione grassa del latte materno. Nonostante il bambino sia in grado di sintetizzarli a partire dagli altri acidi grassi insaturi presenti normalmente nel latte artificiale (acido linoleico ed alfa-linolenico), si sostiene che un arricchimento in DHA e AA, rendendo questi nutrienti prontamente disponibili, possa giocare un ruolo chiave nello sviluppo del sistema nervoso del neonato e nel favorirne la crescita. Tuttavia, negli studi condotti, non sono emerse differenze significative nello sviluppo intellettivo tra i bambini nati a termine alimentati con latti contenenti DHA e AA e i bambini alimentati con latti che non li contengono.
La flora intestinale dei neonati allattati al seno contiene un numero elevato di bifidobatteri e lattobacilli che potrebbero renderli meno suscettibili alle infezioni, soprattutto intestinali (in tema di "difese" non bisogna dimenticare che le immunoglobuline presenti nel latte materno conferiscono al bambino un'immunità protettiva). Sulla base di questa ipotesi, alcuni latti artificiali vengono arricchiti di questi microrganismi, chiamati probiotici. Ad oggi non è, però, dimostrato che questa integrazione serva a proteggere il bambino nei confronti delle infezioni. Non è noto nemmeno se comporti qualche beneficio reale per il bambino l'aggiunta di zuccheri a catena breve (come i galatto-oligosaccaridi) che, favorendo la proliferazione di lattobacilli e bifidobatteri, dovrebbero contribuire al loro insediamento stabile nella flora intestinale.
Ai latti vengono aggiunti anche nucleotidi (es. adenosina, guanosina, sostanze che servono per il normale funzionamento delle cellule) e taurina (un aminoacido), tutti scarsi nel latte vaccino. Si afferma che queste sostanze favoriscano la maturazione dei vari apparati durante la crescita, ma al momento non si sa quale sia l'effettiva utilità di tale supplementazione per lo sviluppo del lattante sano.
Il latte materno, per la sua completezza, rappresenta il miglior nutrimento per il bambino. Nei rari casi in cui non è possibile allattare al seno o nei casi in cui la madre non vuole, se il bambino è sano, si può utilizzare un latte artificiale standard di qualunque marca. Alcuni latti artificiali vantano la presenza di probiotici, aminoacidi, nucleotidi, zuccheri e acidi grassi che dovrebbero renderli più simili al latte materno, ma ad oggi non esistono prove della necessità di questa integrazione. Questi prodotti, pur essendo sicuri e ben tollerati, non apportano alcun beneficio aggiuntivo rispetto ai latti che non li contengono in termini di benessere e sviluppo del lattante e, spesso, sono ingiustificatamente più cari.
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