I prodotti per nutrizione enterale in commercio sono numerosi e diversi tra loro. Quali sono le caratteristiche principali delle varie formule? Cosa occorre tener presente nella scelta o nel consiglio di un prodotto?
Le formulazioni (o diete) per nutrizione enterale sono impiegate per integrare o sostituire temporaneamente, per periodi più o meno lunghi, la dieta di soggetti che non riescono a coprire i fabbisogni nutrizionali attraverso l’alimentazione normale (es. pazienti con disfagia, con sindromi da malassorbimento, ecc.). Si tratta di prodotti liquidi o in polvere da ricostituire con un determinato volume di acqua o altre bevande (es. latte) che possono essere assunti per bocca e/o somministrati attraverso sonda, quando il paziente non riesce ad alimentarsi autonomamente e sono formulati per rispondere a esigenze nutrizionali diverse, sia in pazienti adulti che bambini.
Laddove si ravvisi l’opportunità di ricorrere a questi prodotti, sono molti i fattori da considerare prima di procedere alla scelta: occorre infatti valutare innanzitutto se serve una semplice integrazione della dieta piuttosto che una sostituzione completa dell’alimentazione normale, considerare l’età e lo stato metabolico del paziente nonché la presenza di patologie (es. diabete, insufficienze d’organo, cardiopatie, eventuali intolleranze).
Per far fronte a queste molteplici condizioni ed esigenze, in commercio vi sono numerosi prodotti, diversi tra loro per caratteristiche e indicazioni d’uso e non è sempre facile orientarsi nella scelta.
Per comprendere meglio le descrizioni riportate nella scheda tecnica e/o sull’etichetta dei singoli dietetici e per capirne le caratteristiche e le indicazioni d’uso è importante possedere alcune semplici ma essenziali informazioni.
Composizione
I prodotti per nutrizione enterale contengono, in percentuale variabile a seconda delle indicazioni d’uso, tutti i nutrienti fondamentali o solo alcuni di essi.
Le proteine possono essere di origine animale (carne, siero di latte) e/o vegetale (derivanti, ad esempio, dalla soia), intere oppure idrolizzate fino ad arrivare ai singoli aminoacidi, allo scopo di renderle più facilmente digeribili. La miscela, inoltre, può essere arricchita in aminoacidi essenziali.
Gli zuccheri sono rappresentati sia da polisaccaridi (es. amido), che da mono e disaccaridi come il fruttosio e il saccarosio.
I grassi sono costituiti da oli vegetali (che forniscono un buon apporto di acidi grassi essenziali), lecitina di soia, trigliceridi a catena media (MCT) e lunga (LCT).
Vitamine e sali minerali sono presenti in quantità variabile. Il contenuto vitaminico delle diete enterali garantisce, in condizioni in cui il prodotto rappresenta l’unica fonte di nutrimento, la copertura del fabbisogno giornaliero ed in alcuni casi, anzi, lo eccede. I sali minerali sono, invece, generalmente sottodosati, in modo da consentire l’impiego del prodotto anche in pazienti in cui è particolarmente importante mantenere sotto controllo il bilancio idroelettrolitico (es. cardiopatici).
Alcuni prodotti contengono fibre (fibre naturali o polisaccaridi isolati dalla soia).
Il contenuto d’acqua varia, in genere, dal 60% all’85%. Qualora l’alimento artificiale rappresenti l’unica fonte nutrizionale, determina il quantitativo di liquidi assunto dal paziente. Condiziona, inoltre, la conservabilità del prodotto.
L’assenza di glutine nelle diete per nutrizione enterale le rende utilizzabili anche nei pazienti celiaci, mentre per i soggetti con intolleranza al lattosio esistono formulazioni che ne sono prive.
Quando nella composizione rientrano tutti i nutrienti fondamentali, le formule si definiscono nutrizionalmente complete e possono rappresentare, se necessario, l’unica fonte di sostentamento per il paziente. Vengono, invece, definite incomplete quando contengono un solo nutriente (es. Promod Abbott, un integratore proteico; Polycose Abbott, un integratore glucidico) o sono fortemente sbilanciate a favore di uno o più nutrienti (es. Resource Meritene Novartis, fornisce il 38% delle kcal come proteine ed il 60% come zuccheri) e sono destinate all’integrazione di una dieta, naturale o artificiale, quando questa non fornisce un apporto adeguato di quel/quei nutriente/i.
Le diete nutrizionalmente complete sono bilanciate quando contengono tutti i nutrienti in proporzioni che rispecchiano quelle di una alimentazione normale equilibrata: il 50-65% delle kilocalorie totali è fornita sotto forma di zuccheri, il 15-20% di proteine ed il 20-30% di grassi (es. Isosource Abbott).
Esistono poi diversi prodotti in cui il rapporto reciproco dei vari nutrienti si può discostare da queste proporzioni (diete non bilanciate) per adattarli alle varie esigenze dell’utilizzatore finale. Così, ad esempio, nei prodotti destinati a pazienti che necessitano di un apporto proteico ridotto, le proteine non rappresentano più del 5-6% dell’apporto calorico (es. Renalcare Abbott); mentre arrivano a fornire anche il 30-40% delle kcal totali nelle diete destinate ai pazienti con un aumento del fabbisogno di proteine, ad esempio pazienti debilitati, con ulcere o ustioni estese (es. Cubitan Nutricia, 30% di proteine). Per soddisfare le esigenze di pazienti che necessitano di un apporto glucidico superiore sono disponibili prodotti più ricchi di zuccheri (es. Peptisorb Nutricia, dove i carboidrati rappresentano il 75% circa delle kcal totali) ed esistono, infine, prodotti in cui il contenuto in grassi arriva a coprire il 55% delle kcal totali (es. Pulmocare, Oxepa) destinati a pazienti in cui è necessario limitare la produzione endogena di anidride carbonica derivante dall’ossidazione degli alimenti come, ad esempio, i pazienti con funzionalità respiratoria ridotta anche se il loro ruolo in queste situazioni non è adeguatamente dimostrato.
Il ridotto contenuto di fibre di molti prodotti (diete a basso residuo; es. Ensure Plus Abbott) è finalizzato all’utilizzo in condizioni in cui è necessario ridurre la presenza di scorie intestinali (es. patologie infiammatorie intestinali, periodo postoperatorio dopo interventi chirurgici all’apparato digerente). All’opposto, i prodotti addizionati di fibre (es. Novasource GI CONTROL Novartis) sono indicati soprattutto per stimolare la funzione intestinale in pazienti con scarso apporto alimentare di queste sostanze e/o con stipsi dovuta ad ipomotilità dell’appartato gastrointestinale (ad esempio, per immobilità o indotta da farmaci).
Infine, in base alle caratteristiche dei nutrienti, le diete complete in commercio si possono dividere in diete elementari o semielementari e diete polimeriche.
Le diete elementari o semielementari contengono i nutrienti in forma facilmente assimilabile e trovano, quindi, indicazione in caso di compromissione delle capacità digestive (es. pazienti con insufficienza pancreatica, sindromi da malassorbimento). Sono somministrabili pressoché esclusivamente per sonda, data la loro scarsa palatabilità.
Le diete polimeriche, costituite da nutrienti intatti, sono adatte per pazienti che hanno una normale capacità digestiva e sono anche quelle di più largo impiego. Le formulazioni normocaloriche forniscono circa 1kcal/ml, mentre le ipercaloriche forniscono 1,5kcal/ml ed hanno un quantitativo di acqua più ridotto (60% circa, rispetto all’85% circa delle normocaloriche), essendo per lo più indicate quando è necessario fornire un apporto calorico adeguato limitando nel contempo il volume di liquidi da somministrare.
Alcuni suggerimenti
Nella maggior parte dei casi questi supplementi nutrizionali vengono utilizzati come integrazione della dieta. A differenza dei prodotti da utilizzare per sonda, i prodotti destinati alla nutrizione per via orale sono variamente aromatizzati per correggere il sapore non gradevole. Durante le prime somministrazioni sarebbe importante permettere all’utilizzatore di sperimentare i diversi gusti disponibili e, a parità di caratteristiche nutritive, prodotti di ditte diverse in modo tale da stabilire quali risultano più graditi. Essi potranno poi essere alternati tra loro in caso di assunzione protratta nel tempo.
Indipendentemente dalla formula prescelta, è importante fornire alcuni suggerimenti per un impiego corretto. Innanzitutto, la supplementazione nutrizionale dovrebbe essere assunta lontano dai pasti: in caso contrario, infatti, inducendo una sensazione di sazietà, può portare a ridurre l’alimentazione normale.
Allo scopo di migliorare la palatabilità, i prodotti in lattina o brik andrebbero conservati in frigorifero e serviti freschi, mentre quelli in polvere ricostituiti con latte o altre bevande refrigerate; in alternativa si possono miscelare con frullati o passati.
I dietetici per nutrizione enterale sono ottimi terreni di coltura! L’idonea conservazione permette di evitare lo sviluppo di microrganismi: solo se chiusi possono essere conservati a temperatura ambiente, mentre, dopo l’apertura, brik e lattine vanno conservati per non più di 24 ore in frigorifero o non più di 4 ore a temperatura ambiente.
Bibliografia
- Murphy P. Enteral feeds explained. Pharm J 2001; 267: 297-300.
- Lattarulo M. Componenti delle diete enterale. In: Appunti di farmacia clinica - La nutrizione artificiale (2000).
- Inzalaco M, et al. Analisi comparativa dei prodotti per Nutrizione Enterale (NE) presenti sul mercato italiano. Giornale italiano di Farmacia clinica 1992; 6: 111-27.