A cura del Comitato di Redazione del Gruppo di Lavoro sull’Uso dei Farmaci della AUSL di Reggio E.
Da tempo si ritiene che il consumo di frutta oleosa in guscio (noci, nocciole, mandorle,pistacchi), prodotti tipici della tradizione mediterranea, possa apportare benefici alla salute grazie al loro contenuto in omega 6, omega 3, antiossidanti, fitosteroli, fibre, minerali (ad esempio il ferro nelle nocciole) e vitamine. A tale proposito uno studio multicentrico randomizzato e controllato (PREDIMED) condotto in Spagna 1, in circa 7.500 soggetti ad alto
rischio cardiovascolare (per quasi la metà diabetici) ma senza malattia dimostrata, ha posto a confronto tre regimi dietetici: una dieta mediterranea integrata da 4 cucchiai al giorno di olio extravergine d’oliva, una dieta mediterranea integrata da 30 gr/die di noci e nocciole e una dieta genericamente ipolipidica come controllo. L’endpoint primario a 5 anni era l’incidenza di IMA, ictus e decessi per cause cardiovascolari. E’ emersa una riduzione del rischio del 30% nel gruppo a dieta integrata con olio extravergine d’oliva e del 28% in quello a dieta integrata con noci e nocciole, rispetto al gruppo di controllo. Si sottolinea che 30 gr di noci corrispondono circa a 6 noci sgusciate di medie dimensioni con un apporto di circa 200 calorie, mentre 4 cucchiai di olio apportano circa 360 calorie.
Successivamente al presente studio venivano pubblicati da ricercatori americani i dati di due ampi studi osservazionali 2,3, con un follow-up di oltre 30 anni in 74.464 infermiere (Nurses’ Health Study ) e di 22 anni in 42.498 sanitari maschi (Health Professionals Follow up Study) aventi come endpoint primario la mortalità per malattie cardiovascolari, polmonari e per tumori. Le abitudini alimentari venivano periodicamente registrate tramite questionari ad hoc da cui si è stimato il consumo di noci e nocciole. Pur mantenendo la dovuta prudenza interpretativa poiché, a differenza di un RCT, non è possibile con uno studio osservazionale dimostrare il legame di causa-effetto fra due eventi ma solo la loro associazione, è emerso che, rispetto al non consumo, l’assunzione di <30 gr/settimana si associa a una riduzione del 7% della mortalità, (senza differenze in merito alle cause), riduzione che aumenta parallelamente
all’aumentato consumo di questi alimenti: almeno 30 gr tutti i giorni porterebbero a una riduzione della mortalità per tutte le cause fino al 20%.
Presi nel loro insieme questi dati suggeriscono una possibilità molto interessante e un rapporto rischio-beneficio e costi favorevoli rispetto alle alternative farmacologiche. D’altra parte sono da valutare le problematiche pratiche quali l’approvvigionamento, la conservazione e la distribuzione. Sarebbero da privilegiare noci, nocciole e mandorle di produzione nazionale perché in quelle provenienti da Paesi tropicali e subtropicali aumenta il rischio della presenza di
micotossine, noti cancerogeni. Si ricorda, infine, che questi alimenti hanno un profilo nutrizionale decisamente migliore di quello delle (troppo) pubblicizzate e troppo consumate creme di nocciole.
Bibliografia
1 Estruch R et al. Primary prevention of cardiovascular disease with a Mediterranean Diet . NEJM 2013 apr. 4; 368: 1279-1290 2 Bao Y. et al. Association of Nut Consumption with total and cause-specific mortality NEJM 2013 nov. 21; 369: 2001-2011 3 Li Willett et al., BMJ 2014; 348: g2659
Le Note commentate sono elaborate da un gruppo interdisciplinare* all'interno del quale trovano larga rappresentanza medici di medicina generale e pediatri. Non si tratta di un aggiornamento dello stato delle conoscenze né il punto di vista della medicina generale su un argomento clinico-assistenziale d'attualità o dibattuto nella letteratura scientifica. L'originalità di queste Note risiede nel modo con cui un gruppo di MMG percepisce e affronta i problemi aperti che emergono dall'incrocio critico tra i dati di mercato, la promozione delle ditte produttrici e i risultati degli studi. Le motivazioni che di volta in volta sottendono la scelta del tema provengono da fattori contingenti locali o da iniziative/progetti specifici.