Negli ultimi anni sono stati commercializzati molti integratori proposti genericamente come supplementazione utile a "preservare la salute degli occhi". Quali sono le possibili "indicazioni d'uso" di questi prodotti? Sono efficaci?
Il mercato degli integratori si è arricchito in questi ultimi anni di numerosi prodotti proposti per "preservare la salute degli occhi". La loro composizione è varia ma fondamentalmente prevede una miscela di carotenoidi, altre vitamine antiossidanti e microelementi. La proliferazione di questi integratori ha coinciso con l'osservazione, emersa da studi epidemiologici, che chi assume elevate quantità di carotenoidi e vitamine antiossidanti, attraverso la dieta (es. verdure a foglia verde come spinaci e cavoli; frutta come i kiwi, le arance; il tuorlo dell'uovo contengono elevati quantitativi di carotenoidi) o sotto forma di integratori, sembra sviluppare meno facilmente una patologia, chiamata degenerazione maculare senile (DMS).
La DMS è una malattia degenerativa, progressiva ed irreversibile che colpisce la retina di uno o entrambi gli occhi e rappresenta, nei paesi industrializzati, la causa principale di cecità nei soggetti con età superiore a 55 anni. La malattia interessa la macula, la zona centrale della retina specializzata per la visione centrale. Negli stadi precoci il paziente è asintomatico, nonostante sia rilevabile un accumulo di materiale extracellulare (drusen) al di sotto dell'epitelio pigmentato della retina. In una minoranza di soggetti, questa condizione progredisce a degenerazione maculare "tardiva" o "avanzata", che può dipendere da un'atrofia della retina (DMS secca) oppure dalla formazione di nuovi vasi sanguigni al di sotto della retina stessa (DMS umida o essudativa o neovascolare). La DMS umida è responsabile del 90% dei casi di compromissione grave della vista per distruzione delle cellule della macula. I pazienti che hanno sviluppato una DMS essudativa in un occhio, presentano un rischio elevato di sviluppare la condizione anche nell'altro occhio.
Inizialmente il paziente manifesta una difficoltà a percepire con nitidezza le immagini (ad es. gli oggetti possono apparire confusi e più lontani di quanto non siano in realtà e può essere necessario osservarli a lungo da più angolature per poterne cogliere bene i particolari); quando la malattia è avanzata, si verifica la perdita della visione centrale, che è di importanza cruciale, ad esempio, per poter riconoscere i volti delle persone, leggere, guidare. Nonostante la visione periferica sia conservata, e quindi la cecità non sia totale (si riescono, ad esempio, a distinguere nettamente i contorni degli oggetti) la qualità di vita risulta gravemente compromessa.
Non è disponibile alcun trattamento per la maculopatia secca, mentre per la forma umida, che rappresenta anche quella a progressione più rapida, il laser e, in rari casi, la chirurgia si sono dimostrati utili nel rallentare la progressione della malattia in una minoranza di pazienti. Tuttavia, la capacità visiva persa difficilmente può essere recuperata.
Gli integratori di antiossidanti e vitamine nella DMS
Le cause della DMS non sono note; secondo l'ipotesi più accreditata, a danneggiare le cellule della retina specializzate per la visione (fotorecettori) sarebbe la formazione di radicali liberi. Il razionale della supplementazione di vitamine e antiossidanti nella DMS si basa perciò sulla presunta capacità di queste sostanze di neutralizzare gli effetti nocivi dei radicali liberi sulle cellule e, quindi, di proteggere la retina dai danni ossidativi. A questo meccanismo sarebbe ascrivibile l'effetto protettivo osservato negli studi epidemiologici che hanno rappresentato il presupposto per la commercializzazione.
Servono veramente?
L'impiego degli antiossidanti nel trattamento della DMS è stato valutato in un unico studio in cui i pazienti sono stati trattati con una associazione specifica di alte dosi di zinco e vitamine antiossidanti, definita "formula AREDS" dal nome dello studio [500 mg di vitamina C, 400 unità (270 mg circa) di vitamina E, 15 mg di betacarotene e 80 mg di zinco (più 2 mg di rame per prevenire la carenza del microelemento indotta dall'assunzione di quantitativi sovrafisiologici di zinco)]. Il trattamento si è dimostrato utile solo nei pazienti con DMS avanzata in un occhio, prevenendo la progressione della malattia e la riduzione dell'acuità visiva nell'occhio senza segni di maculopatia. Nei pazienti sani il trattamento è risultato, invece, inefficace nelprevenire l'insorgenza della malattia.
Cosa contengono
La maggior parte degli integratori nutrizionali "specifici per gli occhi" presenti in commercio contiene vitamina C e vitamina E, associate, in genere, a betacarotene e/o a luteina, un carotenoide presente nella macula, dove forma i pigmenti che filtrano la radiazione luminosa. L'organismo non è in grado di produrre luteina, tuttavia una dieta varia che contiene almeno 2-4 porzioni di vegetali a foglia verde alla settimana è in grado di coprire il fabbisogno nutrizionale di questo elemento. Alcuni integratori contengono anche lo zinco, l'oligoelemento presente in maggior quantità nell'occhio umano, che funge da cofattore per gli enzimi antiossidanti. Vitamine e zinco hanno concentrazioni diverse a seconda dell'integratore. Questi prodotti, tuttavia, non permettono di ottenere una posologia giornaliera sovrapponibile a quella dello studio AREDS. Solo l'Ocuvite PreserVisioncontiene i nutrienti in proporzioni che si avvicinano a quelle utilizzate nello studio ma, contrariamente a quanto avviene all'estero, in Italia la ditta produttrice raccomanda una posologia di mezza compressa al giorno, circa un ottavo della dose utilizzata nello studio.
A scopo precauzionale la formula AREDS non può essere utilizzata da fumatori ed ex-fumatori: sembra infatti che l'assunzione di quantitativi elevati di betacarotene sia associata in questi soggetti ad un aumento del rischio di ammalarsi di cancro al polmone.
Conclusioni
La degenerazione maculare senile è una patologia frequente per lo più incurabile. I dati di letteratura indicano una sostanziale inefficacia dei prodotti a base di vitamine antiossidanti proposti per "preservare la salute degli occhi". Solo una associazione specifica di alte dosi di zinco, vitamine C ed E e betacarotene ("formula AREDS") si è dimostrata, in un unico studio, utile nel prevenire la progressione della malattia in pazienti selezionati con malattia avanzata in un occhio ma non può essere utilizzata nei fumatori, proprio una delle categorie che presenta un rischio più elevato di DMS. Questi integratori non si sono rivelati utili, invece, come prevenzione della malattia.
Dal momento che è noto che il fumo di sigaretta e l'ipercolesterolemia rappresentano fattori di rischio importanti per lo sviluppo di DMS, può essere utile, invece, consigliare ai pazienti che ne sono affetti di smettere di fumare e seguire una dieta sana e particolarmente ricca di alimenti che contengono carotenoidi e vitamine antiossidanti come gli ortaggi verdi (es. spinaci e cavoli), alcuni tipi di frutta (es. kiwi e arance) e il tuorlo dell'uovo. L'utilizzo di alcuni ausili (es. specchietti mobili per facilitare la rasatura o il trucco, lampade da tavolo per la lettura per migliorare il contrasto delle immagini e delle parole, telecomandi a tasti grandi per cambiare più agevolmente i canali della televisione, contenitori per i detersivi di forma e colori diversi in modo da facilitarne il riconoscimento) e un buon supporto da parte della famiglia possono aiutare i pazienti a sfruttare al meglio le capacità visive residue e mantenere un certo grado di autonomia.
Bibliografia
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