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Quali farmaci?
Un elenco completo dei farmaci che inducono o possono indurre torsione di punta è disponibile sul sito gestito dal Center for Research on Therapeutics University of Arizona (www.azcert.org), costantemente aggiornato; in base alle evidenze accumulate i farmaci sono suddivisi per probabilità di rischio. Nella tabella riportiamo, a titolo di esempio, un estratto di questa lista con alcuni tra i farmaci più prescritti. Come si vede, principi attivi appartenenti alla medesima classe terapeutica possono avere livelli di “rischio” diverso. Pertanto in taluni casi è possibile sostituire un farmaco a rischio maggiore con un altro di efficacia sovrapponibile e più sicuro. Tranne poche eccezioni (antiaritmici di classe IA es. disopiramide, procainamide), il prolungamento del QT è un effetto dose-dipendente, ovvero il farmaco aumenta l'intervallo QT in rapporto all'incremento della sua concentrazione plasmatica. E' importante sottolineare però che, per la maggior parte dei farmaci, il rischio è legato soprattutto alla possibilità che vi sia una sommazione di effetti quali:
-la presenza di eventuali condizioni del paziente che possono predisporre ad un maggior rischio di sindrome da QT allungato, quali sesso femminile, età avanzata, alterazioni elettrolitiche (ipokaliemia, ipomagnesiemia, ipocalcemia) e presenza di patologie cardiache preesistenti (es. insufficienza cardiaca congestizia, bradicardia, ipertrofia del ventricolo sinistro); inoltre, ad una data dose di farmaco, alcuni soggetti mostrano una maggiore propensione a sviluppare LQTS rispetto ad altri e ciò ha indotto ad ipotizzare una predisposizione genetica;
-la concomitante assunzione di più farmaci che allungano il QT: il rischio aritmogeno può aumentare nel caso in cui vengano associati due farmaci che possiedono entrambi la capacità di prolungare il QT, come avviene ad esempio quando ad una terapia cronica con un antiaritmico si aggiunge una terapia, anche a breve termine, con un macrolide.
-l’associazione di un farmaco che prolunga il QT con un altro farmaco inibitore del sistema enzimatico citocromo P450 (ad es. antimicotici azolici, antiretrovirali, SSRI) che ne causa l’aumento della concentrazione plasmatica. I macrolidi, ad esempio, possono causare un prolungamento del QT con un meccanismo duplice: sia per una propensione intrinseca a prolungare l'intervallo QT sia per l'inibizione del metabolismo di altri farmaci pro-aritmici.
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Informazioni sui Farmaci, Anno 2011, n4