
“Polio Vaccine Field Trial” 1954 - Jonas Salk somministra il vaccino.[/caption] Piuttosto, va detto che i moduli di consenso di solito non aiutano chi partecipa a capire il motivo per cui si vuol fare lo studio, il suo valore aggiunto e i rischi e le opportunità che offre47. Sono infatti diventati lunghi e faticosi documenti (ormai spesso più di venti pagine buffamente aumentate negli ultimi 10 anni al ritmo di una pagina all’anno!) scritti in uno stile vago e distaccato (“lei è stato invitato a partecipare …”) e con toni assicurativo-legali che mirano a rendere l’accesso al nuovo trattamento l’obiettivo principale della partecipazione. Tutto questo non favorisce una partecipazione libera, consapevole, a volte anche appassionata e generosa agli studi . Anche il documento della Fondazione Veronesi sottolinea questo aspetto, che rappresenta secondo noi un punto condivisibile. Viene da chiedersi… dove sono quei bei consensi, di una pagina o poco più, in forma di lettera al paziente (come negli studi GISSI) in cui si spiegava che cosa si faceva finora, cosa veniva ipotizzato come nuovo approccio e come lo studio era un modo per risolvere l’incertezza? La Fondazione Umberto Veronesi, attraverso un suo “Comitato Etico” ha pubblicato il 9 gennaio un documento che pone importanti dubbi sull’eticità degli studi randomizzati 1. Tra i punti principali sollevati da questo Comitato: i soggetti del gruppo di controllo sarebbero discriminati perché sarebbero spesso sottoposti a trattamenti potenzialmente di efficacia inferiore, e sarebbero inoltre intesi come un mero mezzo per il raggiungimento di un obiettivo conoscitivo, e non invece anche come un fine in sé dell’intervento medico. Questo documento è stato prontamente ripreso da un articolo pubblicato il 10 gennaio sul Corriere della Sera (che è tra i partners della Fondazione), dal titolo piuttosto eloquente: “Immorali i test di nuovi farmaci su malati scelti a caso” 2 (un giudizio attribuito con virgolette al Professor Veronesi). L’articolo definisce la randomizzazione “un sistema crudele dal punto di vista morale”.