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L'acronimo del titolo è proprio quello che è diventato famoso (ma soprattutto "familiare": qualcosa che rompe la monotonia della ripetizione quotidiana, e dà l'idea che il mondo è abitato da persone e non "occupato" solo da ratings, spreads, defaults...) nelle cronache globali degli ultimi mesi, perché collegava l'immaginario intoccabile dell'economia finanziaria e la realtà della crisi (Wall Street) con un termine (Occupy) che appartiene all'immaginario di tutti coloro che per rompere il muro dell'esclusione e della invisibilità non hanno altro mezzo che quello di trasformarsi da cittadini in "occupanti": in modo pacifico: come un dato di fatto. Ma che c'entra, soprattutto inquadrato con questa premessa, OWS in un editoriale di Informazioni sui Farmaci (IsF)? Nessun intento politico; ovviamente. Probabilmente il collegamento è frutto di un gioco di echi. Seguendo le cronache della letteratura "scientifica" – fatti, protagonisti, risultati, tendenze – cioè quel pezzo del mondo globale che rientra nelle competenze professionali di IsF, il rapporto (incontro? scontro? dis-incontro?) tra i due immaginari racchiusi nell'acronimo OWS viene spontaneo. Anzi quasi obbligato. E sostanzialmente molto didattico; perfino pertinente anche per questo numero doppio di IsF. I punti che seguono non sono altro che il tentativo (molto tecnico e fattuale) di giustificare il gioco di echi tra OWS IsF (e/o ISDB: sempre che colleghe/i degli altri bollettini si riconoscano in questo esercizio: molto "leggero" ma non per questo meno serio).
1 - Il punto primo di aggancio è un articolo che riguarda una vecchia conoscenza di chi si interessa di informazione scientifica: il "medical ghostwriting"1. Siamo in perfetta atmosfera OWS: si conferma che siamo – noi tecnici delle conoscenze affidabili – permanentemente accompagnati da "fantasmi", che si insinuano nella pieghe delle credibilità, e sono molto difficili da stanare. Ancor più difficile, quasi impossibile (questo è il tema dell'articolo citato) controllarli, magari portandoli in tribunale. Non si è molto lontani dal nostro vivere una "crisi" che giorno per giorno, anche in sanità (e pesantemente) ci ricorda che la "virtualità" dell'economia finanziaria è decisamente più reale della vita delle persone, soprattutto di quelle che stanno peggio ed hanno bisogni inevasi molto concreti.
2 -Il problema è decisamente serio, perchè non è generato solo dai "fantasmi che scrivono":
3 - Il dossier che occupa tanto spazio in questo numero è stato in questo senso concepito con una logica OWS: è infatti una proposta per ri-collocare nei loro contesti reali, e non negli immaginari "gridati" e che occupano il massimo degli spazi possibili, le opzioni terapeutiche che sono via via proposte: è importante infatti che rimanga spazio per una intelligenza condivisa su quali sono le strategie che possono portare a risposte affidabili ai bisogni inevasi non con l'adozione "senza se e senza ma" dell'uno o dell'altro farmaco, ma utilizzando le novità farmacologiche per una comprensione più reale ed approfondita dei problemi e delle popolazioni, gli uni e le altre ben definite e stratificate nella specificità dei loro profili di rischio.
4 - E' in questo senso sempre più raro, ma confortante, ritrovare, anche nel cuore della letteratura scientifica più hard, sguardi e approcci che guardano alle novità con una prospettiva storica, dove ogni passo in avanti è ri-qualificato sobriamente per quello che è: un risultato che per divenir parte della realtà ha bisogno di molto tempo, e di tanti aggiustamenti 6.
5 - Si sa fin troppo bene che OWS rappresenta la "maggioranza reale" (90%? 99%...), che ha poco, o nessun potere rispetto alla minoranza virtuale (1%?) che detta le regole globali. E' anche bello esercitarsi però a chiamare le cose con il loro nome. Ridà il senso di essere cittadini con diritto di parola, e non occupanti fastidiosi e anomali che protestano "solo perchè non conoscono i problemi".
6 -Se ne è andata, da poco, una donna-poeta, che al di là del suo premio Nobel (tra i più meritati) è stata cittadina disincantata e lucidissima di un Paese e di tempi che hanno dovuto fare i conti con tanti "fantasmi". Mi sembra bello ricordarla, anche a nome dell'altro poeta premio Nobel 2011 (tanto diverso nelle forme, e tanto simile nella realtà). E' anche questa letteratura che, nel gioco degli echi, permette di camminare nonostante bias, ghostwriters, spreads,... sentendosi in compagnia.
IL SORRISO
(Wislawa Szymborska)
Il mondo vuol vedere la speranza sul viso.
Per gli statisti diventa d'obbligo il sorriso.
Sorridere vuol dire non darsi allo sconforto.
Anche se il gioco è complesso, l'esito incerto,
gli interessi contrastanti - è sempre consolante
che la dentatura sia bianca e ben smagliante.
Devono mostrare una fronte rasserenata
sulla pista e nella sala delle conferenze.
Un'andatura svelta, un 'espressione distesa.
Quello dà il benvenuto, quest'altro si accomiata.
E' quanto mai necessario un volto sorridente
per gli obiettivi e tutta la gente lì in attesa.
La stomologia in forza alla diplomazia
garantisce sempre un risultato impressionante.
Canini di buona volontà e incisivi lieti
non possono mancare quando l'aria è pesante.
I nostri tempi non sono ancora così allegri
perchè sui visi traspaia la malinconia.
Un'umanità fraterna, dicono i sognatori,
trasformerà la terra nel paese del sorriso.
Ho qualche dubbio. Gli statisti, se fosse vero,
non dovrebbero sorridere il giorno intero.
Solo a volte: perchè è primavera, tanti fiori,
non c'è fretta alcuna, né tensione in viso.
Gli esseri umani sono tristi per natura.
E' quanto mi aspetto, e non è poi così dura.
1. Bosch X, Esfandiari B, McHenry L. Challenging Medical Ghostwriting in US Courts. PLoS Med 2012; 9:e1001163.
2. Winkelmayer WC. What caused excess strokes in patients randomized to darbepoetin in the trial to reduce cardiovascular events with Aranesp therapy (TREAT)?: no smoking gun. Circulation 2011; 124:2805-8.
3. Godlee F. Controversies over hypertension guidelines. BMJ 2012; 344:e653. See also BMJ 2012; 343:d8078, BMJ 2012; 344:d8218, e181.
4. Hart B, Lundh A, Bero L. Effect of reporting bias on meta-analyses of drug trials: reanalysis of meta-analyses. BMJ 2012; 344:d7202, d7762.
5. Prasad V, Cifu A, Ioannidis JP. Reversals of established medical practices: evidence to abandon ship. JAMA 2012; 307:37-8.
6. Nabel EG, Braunwald E. A tale of coronary artery disease and myocardial infarction. N Engl J Med 2012; 366:54-63.
Informazioni sui Farmaci, Anno 2011, n. 5-6