28 compresse a rilascio prolungato da 10 mg
28 compresse a rilascio prolungato da 20 mg
€ 17,33
€ 34,18
Classe A del PTN.
I tabella degli stupefacenti. "Farmaci erogabili SSN su ricettario ministeriale a ricalco per terapia dolore neoplastico e degenerativo".
Indicazioni registrate: Trattamento del dolore intenso.
Proprietà farmacologiche
L'ossicodone è un oppioide semisintetico strutturalmente correlato a morfina e codeina; come la morfina presenta una elevata affinità per i recettori mu, kappa e delta del cervello e del midollo spinale ed è privo di proprietà antagoniste.
Somministrato per via orale, viene ben assorbito. La cessione di ossicodone dalle compresse avviene in due fasi, con un rilascio iniziale relativamente veloce che produce una insorgenza dell'effetto analgesico precoce, seguito da un rilascio più controllato che determina una durata d'azione di 12 ore1. Le concentrazioni plasmatiche massime si raggiungono dopo circa 3 ore2. A livello epatico l'ossicodone viene metabolizzato dal citocromo P450 a norossicodone e in misura inferiore a ossimorfone che non contribuiscono al suo effetto analgesico e che vengono eliminati con le urine3. L'emivita è di 4-5 ore. Negli anziani, la clearance dell'ossicodone risulta solo leggermente ridotta e non richiede aggiustamenti di dosaggio2.
Efficacia clinica Dolore oncologico
Il 10-30% dei pazienti con dolore da cancro non può essere trattato con successo con morfina orale per una scarsa risposta analgesica ad una dose che provoca effetti indesiderati insopportabili4. Questi pazienti vengono generalmente spostati ad un altro oppiaceo potente, anche se non è detto che il passaggio abbia successo. I dati che dimostrano l'efficacia del ricorso ad un oppiaceo alternativo non provengono da studi controllati, randomizzati5e anche per l'ossicodone non esistono studi clinici in pazienti non responsivi o intolleranti alla morfina. In una indagine prospettica effettuata su 100 pazienti con dolore da cancro, nel 20% dei casi si sono resi necessari 2 o più passaggi da un oppiaceo ad un altro prima di raggiungere un controllo soddisfacente del dolore6.
Nel trattamento del dolore oncologico, sono stati pubblicati 3 studi randomizzati, in doppio cieco, che hanno confrontato l'ossicodone e la morfina orale a rilascio controllato, somministrati ogni 12 ore7-9 e uno studio che ha confrontato l'ossicodone con l'idromorfone, un oppiaceo 7,5 volte circa più potente della morfina10. Gli studi non hanno rilevato differenze, in termini di riduzione del dolore, tra l'ossicodone e gli altri oppiacei e hanno indicato le dosi equianalgesiche tra i vari opppiacei.
In uno studio, crossover, che prevedeva 2 periodi di trattamento della durata di 3-6 giorni ciascuno, condotto su 45 pazienti con dolore da cancro (solo 27 dei quali valutabili), le dosi equianalgesiche di ossicodone e morfina sono state di 1:1,33-1:1,57. In un altro trial crossover, realizzato su 32 pazienti, nelle due fasi di trattamento di 7 giorni, la dose di morfina dimostratasi equivalente per efficacia a 1 mg di ossicodone ha oscillato da 1 mg a 2,3 mg8. Nel terzo studio, a gruppi paralleli, della durata di 12 giorni, realizzato su 100 pazienti, il rapporto medio tra le dosi equianalgesiche di ossicodone e morfina è stato di 1:1,49. Sulla base degli studi comparativi diretti, il rapporto di equivalenza tra ossicodone e morfina, pur nell'ambito di marcate variazioni interindividuali, può essere stimato nell'ordine di 1 a 1,5; nella conversione da morfina orale a ossicodone, la scheda tecnica suggerisce un rapporto di 1 a 2 (10 mg di ossicodone equivalgono a 20 mg di morfina orale)2.
Lo studio di confronto con l'idromorfone, anch'esso crossover, ha arruolato 44 pazienti, 31 dei quali hanno completato i due periodi di 7 giorni di trattamento; il rapporto tra le dosi equianalgesiche dei due oppiacei è risultato 1:0,2510.
Dolore neuropatico
In uno studio condotto su 159 pazienti con neuropatia diabetica, dopo 6 settimane di trattamento, l'ossicodone a lento rilascio, ad un dosaggio medio giornaliero di 40 mg (in due somministrazioni), è risultato più efficace del placebo nel migliorare il dolore da moderato a grave (differenza di 1,2 punti a favore del farmaco su una scala da 0 a 10)11.
Un altro trial randomizzato più piccolo (36 pazienti) e di minore durata (4 settimane) ha evidenziato un NNT di 2,6 dell'ossicodone (da 10 a 40 mg ogni 12 ore)12.
Uno studio randomizzato, in doppio cieco, crossover, della durata di 4 settimane, condotto su 50 pazienti con nevralgia post-erpetica, ha rilevato che l'ossicodone orale a lento rilascio (dose media 45 mg al giorno) è più efficace del placebo nel migliorare il dolore continuo, l'allodinia e gli accessi dolorosi13. Complessivamente, il 58% dei pazienti ha ottenuto un sollievo almeno discreto del dolore (contro il 18% di quelli trattati con placebo) e il 67% ha preferito l'ossicodone nonostante l'elevata incidenza di eventi avversi (stitichezza, nausea, sedazione)13.
Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati dell'ossicodone a rilascio controllato sono gli stessi della morfina orale per incidenza e tipologia e comprendono stitichezza, nausea e/o vomito (25-30% dei pazienti), sedazione, giramenti di testa e prurito. Le reazioni avverse sono tipiche degli oppiacei forti e, tranne la stitichezza (che può essere trattata con lassativi adeguati), tendono a diminuire col passare del tempo.
Avvertenze
Le compresse di Oxycontin vanno deglutite intere e non devono essere frantumate o masticate. Questa avvertenza appare particolarmente importante dal momento che l'assunzione di compresse rotte produce un rapido rilascio del principio attivo e l'assorbimento di una dose potenzialmente letale di ossicodone2,3.
Interazioni
Come tutti gli oppiacei, l'ossicodone potenzia gli effetti depressivi centrali delle fenotiazine, degli antidepressivi triciclici, degli ipnotici, dei sedativi e dell'alcool. Il metabolismo dell'ossicodone può essere ridotto dalla cimetidina e da altri inibitori del citocromo P450 come gli antimicotici azolici (es. ketoconazolo) e i macrolidi (in particolare l'eritromicina). Per contro, gli inibitori del P450 come la chinidina possono aumentare le concentrazioni plasmatiche e l'emivita del farmaco2.
Dosaggio: 10 mg ogni 12 ore, da aumentare, con incrementi del 25-50%, sino al controllo del dolore. Nei pazienti con insufficienza renale o epatica grave è necessario ridurre il dosaggio o la frequenza delle somministrazioni.
Costo
Considerando una equivalenza di dosaggio di 1:1,5, un trattamento analgesico della durata di 28 giorni con ossicodone alla dose di 20 mg ogni 12 ore ha un costo di 68,36 euro, contro i 35,80 euro della morfina orale a lento rilascio (30 mg per 2/die; es. MS Contin).
L'ossicodone è un oppiaceo semisintetico disponibile sotto forma di compresse a rilascio modificato. È circa 1,5 volte più potente della morfina, ma a dosi equianalgesiche non offre alcun vantaggio in termini di efficacia e tollerabilità rispetto alla morfina stessa. Nel dolore oncologico può rappresentare un'alternativa alla morfina orale se il paziente manifesta effetti indesiderati intollerabili durante il trattamento. Nel dolore neuropatico, può essere considerato come trattamento di terza linea in caso di fallimento degli antidepressivi triciclici e/o di alcuni antiepilettici (gabapentina, carbamazepina), o come trattamento aggiuntivo nei pazienti parzialmente responsivi alla gabapentina.
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